La mia Terra di Mezzo

Tra un fonendo ed una tazza, scorre la mia Terra di Mezzo, il mio presente.....Le porte? Si possono aprire, spalancare sul mondo, ma si possono anche chiudere, per custodire preziosi silenzi e recondite preghiere....





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venerdì 31 luglio 2015

Bambini abortiti venduti a pezzi


Non ricordo di aver firmato un consenso per la donazione di organi”

Una barbarie senza senso né ragione! Il traffico di organi di bambini vittime dell'aborto è una tristissima realtà.

La Planned Parenthood, una potentissima e ricchissima organizzazione, che gestisce la maggior parte delle cliniche abortiste degli USA e che agisce anche in Europa ed in tutto il mondo con la International Planned Parenthood Federation promuovendo aborto, contraccezione ed educazione all’iper-sessualità nelle scuole, si trova oggi al centro di uno scandalo per via del commercio di organi di bambini abortiti, nelle sue cliniche americane.
La pratica obbrobriosa è stata dimostrata dal giornalismo investigativo dei prolife americani ( che hanno girato i video  qui , con telecamere nascoste).

L'aborto è un vero e proprio commercio, intorno a questo crimine girano milioni e milioni di dollari. In merito a questo è illuminante l'intervista a Carol Everett (guarda su  Youtube), ex direttrice di cliniche abortiste.
In un passaggio dice che si tratta di vero e proprio commercio, «business».
Continua: ' La futura cliente delle cliniche dell’aborto è la ragazzina oggi di 13 anni che ricorrerà all’aborto come metodo di controllo delle gravidanze… dunque vanno per le scuole con l’obbiettivo di far fare loro, fra i 13 ed i 18 anni, dai 3 ai 5 aborti … dunque devi fare in modo che a 12 anni restino incinta, questo per creare il mercato… per farlo si separano i figli dai genitori e dai loro valori… li si iper-sessualizza dando loro tutte le informazioni sul sesso in modo sbagliato … e questo fin dall’asilo… [...]
Continua dicendo che la sua provvigione era di 25 dollari ad aborto e l’obbiettivo era di 40.000 aborti l’anno (si è fermata a 35.000, dopodiché ha avuto un rimorso di coscienza, ha smesso e si è pure convertita!).
Puntualizza: 'Dunque, potevo diventare milionaria… nel primo trimestre si sono fatti dai 10 ai 12 aborti all’ora… quello più economico costava 300 dollari, il medio 500… sono cifre a 3 zeri ogni ora, con un flusso continuo di ragazze che passano da una stanza all’altra … non ci sono protocolli… cartelle cliniche… se ne segni 10 e ne fai 12 saltano fuori 1.200 dollari l’ora che io e te possiamo far sparire … chi ci lavora non è un dipendente … ha un contratto di collaborazione esterna liquidato in contanti su base giornaliera… l’Agenzia delle Entrate non ne saprà mai nulla… questo è ancora l’affare, privo di regolamentazioni, più grosso che ci sia nel nostro Paese… più delle droghe illegali… nel 1988 risulta che fosse noto solo il 50% degli aborti… puoi farti un’idea di quanti bambini siano uccisi ogni giorno…'

 Notizie tratte da http://www.notizieprovita.it/

 

lunedì 27 luglio 2015

Una società di drogati, malati e schizofrenici

E' questa la conclusione di un'intervista al prof. Tirelli, pubblicata su TEMPI . E' questo lo scenario che ci attende tra un po' di anni se la legge a favore della liberalizzazione della marijuana venisse approvata. Non si può non essere d'accordo, sul fatto che la marijuana faccia male, molto male alla salute (da medico non posso tacere!)e non esistono effetti positivi tali da poterne favorire il consumo e la legalizzazione. Esistono tanti studi a tale proposito ma, purtroppo, essi vengono sistematicamente ignorati. E' questo un tema che da medico non posso ignorare e ne ho già parlato qui e qui.
 
 Ecco l'intervista:
 
Il 17 luglio scorso, per la prima volta in Italia, la legalizzazione della cannabis è passata dall’essere un tema solo dibattuto a rappresentare una possibilità concreta: è stata presentata alla Camera una proposta di legge sottoscritta da 218 parlamentari del Pd, M5S, Sel, Forza Italia e Scelta civica. «Il proibizionismo è fallito» è il refrain scelto dal promotore del ddl Benedetto Della Vedova per sponsorizzare l’iniziativa. Ma secondo Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia medica e primario della divisione di Oncologia medica A al Centro di riferimento oncologico (Cro), Istituto nazionale tumori di Aviano (Pn), le argomentazioni usate per portare avanti quella che lui definisce «una follia indifendibile», non reggono. «Ad esempio – dice a tempi.it – come si fa a sostenere che la soluzione alla diffusione della droga sia legalizzarla? Stiamo contraddicendo perfino la logica più semplice».
 
Professor Tirelli, dicono che legalizzare la cannabis permetterà di smantellare lo spaccio illegale e dunque di togliere risorse ai criminali. Cosa risponde?Come si fa a non capire che se l’uso della droga diventerà legale il problema aumenterà? Allora, visto che gli omicidi proseguono nonostante la legge li punisca, perché non li legalizziamo? Perché non si fa lo stesso ragionamento con il femminicidio, i furti e tutti i comportamenti ingiusti e quindi perseguibili? Inoltre, si alimenterebbe comunque un altro mercato proibito, fatto di sostanze nuove, come quelle chimiche. Altrettanto assurdo è sostenere che è giusto legalizzare la marijuana perché anche l’alcol e il fumo non sono proibiti. È come dire: risolviamo questi problemi aggiungendone un altro che è pure peggiore, dato che alcol e fumo non sono nocivi quanto lo è la marijuana.
 
Ci spieghi.
La marijuana, a differenza del tabacco, può provocare alterazioni cerebrali, senza contare le conseguenze a medio e lungo termine sulla funzionalità del cervello e sul sistema immunitario. La cannabis poi danneggia i polmoni in maniera molto più violenta del tabacco, aumenta il rischio di cancro, indebolisce le facoltà cognitive, la memoria, l’attenzione, e quindi fa aumentare il rischio di incidenti stradali. Aggiungerei che, contrariamente a quanto si pensa, i giovani sono molto inclini ad assuefarsi. La marijuana li rende ansiosi, angosciati, sonnolenti, il che si ripercuote sul loro rendimento scolastico, sui rapporti interpersonali e sulla loro vita in generale. Infine, aumentano i casi di schizofrenia.
 
 Come mai?
Se negli anni Settanta la quantità di principio attivo della cannabis era del 5 per cento, oggi siamo al 50-80. Non esistono droghe leggere e la cannabis è superpotente, spacciata soprattutto fra i giovani incoscienti dei rischi che corrono. Persino il quotidiano britannico The Independent, dopo aver condotto per anni una campagna antiproibizionista, nel 2007 fece pubblica ammenda, spinto proprio dai dati allarmanti che hanno dimostrato il collegamento fra uso di cannabis e schizofrenia. Tutti gli studi scientifici più seri rilevano gravi problemi vascolari alle arterie del cervello. Per quanto riguarda il cancro, invece, la British Lung Foundation tre anni fa ha pubblicato un rapporto in cui emerge come il rischio di tumore al polmone provocato dalla cannabis è 20 volte maggiore rispetto a quello causato dalla sigaretta.
 
Eppure la proposta di legge Della Vedova parla di “fini terapeutici”, prevedendo anche l'”autocoltivazione” di marijuana a questo scopo.
Ci vuole un gran coraggio per mettere nero su bianco una proposta del genere. In questo modo nell’immaginario collettivo si abbassa la percezione della pericolosità della cannabis, ma sopratutto si fanno affermazioni che non hanno nulla a che vedere con la scienza: l’uso terapeutico della marijuana riguarda l’assunzione di compresse con effetti del tutto differenti dallo spinello.
 
Se i politici avessero davvero a cuore i malati, anziché liberalizzare la cannabis farebbero pubblicità a determinati farmaci, la cui efficacia nella terapia dolore è di gran lunga superiore.
 
L’abuso di droga cresce, però, e questo è un fatto. Come si risolve il problema?
Di sicuro il problema dei giovani esiste. Ma se volessimo risolverlo credo che tutti, dai genitori ai medici fino ai politici, per prima cosa dovrebbero opporsi con forza all’uso delle droghe e alla loro legalizzazione.
 
Umberto Veronesipur ammettendo che la marijuana «fa male», ha segnalato come un dato positivo i notevoli introiti fiscali incassati dal Colorado grazie alla liberalizzazione della marijuana. Cosa risponde al suo collega?
È come dire: lo Stato si arricchisce sulla pelle dei suoi cittadini e noi siamo contenti. Non si possono fare affermazioni simili a cuor leggero. Sì, con la legalizzazione lo Stato risparmierà anche i vent’anni di pensione che non dovrà pagare a quanti moriranno di tumore, ma a lungo andare uno scenario del genere sarà deleterio per tutti, perché avremo una società debole, fatta di drogati, malati e schizofrenici.
 


venerdì 24 luglio 2015

Nulla è impossibile a Dio!


È proprio una prostituta che Dio desiderava?
Sì, una prostituta: cioè la nostra natura!
 
Eppure, Lui, tanto grande e alto ha desiderato una prostituta. Perché? Per trasformarla da prostituta in vergine, perché Lui potesse diventare il suo Sposo (....)
 
Poi le chiede:
    “Non ti avevo piantata in Paradiso?”
    Gli risponde: “Sì”.
    “E come sei caduta di là?”
    “È venuto il diavolo e mi ha presa dal Paradiso!”
    “Sei stata piantata in Paradiso e lui ti ha messa fuori.
Ecco, io ti pianterò in me stesso. L'altro non osa avvicinarsi a me! Ti tiene il pastore e il lupo non viene più!”
 
    “Ma”, risponde, “io sono peccatrice e impura!”
    “Non ti preoccupare: io sono medico!”
 
Prima lei era figlia dei demoni, figlia della terra, indegna della terra; ora è divenuta figlia del Re! E questo perché così ha voluto Colui che di lei si è innamorato. Perché l'innamorato non bada alle maniere. L'amore non vede la bruttezza. Per questo, d'altronde, si chiama amore, perché molte volte ama anche i brutti.
 
Anche Cristo ha fatto così: ha visto la brutta, e innamoratosi di lei la rinnova! L'ha presa come Sua donna e come figlia Sua la ama e come Sua serva se ne prende cura, come vergine la protegge e come paradiso la cinge, come membra del Proprio corpo la cura e quale suo capo provvede per lei, come radice la pianta e come pastore la guida e come sposo la prende sua sposa, come vittima espiatoria la perdona e quale pecora si sacrifica, come sposo ne mantiene e cura la bellezza e come coniuge provvede perché non le manchi niente.
 
    Oh! Tu Sposo, che fai bella la bruttezza della sposa!
 
(San Giovanni Crisostomo)

mercoledì 22 luglio 2015

Spinello di Stato


Sono ben 218 i parlamentari sottoscrittori (saranno tutti felicemente 'spinnellanti'?) di una legge sciagurata che potrebbe vedere a breve la sua approvazione da parte del Parlamento italiano. Dopo 40 anni il governo italiano avrà, finalmente, la capacità di dare ai suoi cittadini la piena felicità, approvando la legge sulla liberalizzazione delle droghe 'leggere'! Basta una fumatina! Davvero un grande, grandissimo traguardo!!!!!!
 
Ovviamente le mie parole sono terribilmente sarcastiche!
 
Lo Stato Italiano si potrebbe, a breve, rendere complice della deriva psico-patologica di una buona fetta dei suoi cittadini. Eh già, perché lo spinello fa male e, contrariamente a quanto si voglia far intendere, esso ha effetti devastanti e non sempre reversibili sia a livello psichico che fisico. Primo luogo comune da sfatare è che non ci sono droghe 'buone' e droghe 'cattive'. A rendere la legge ancora più ingiusta è l'attribuzione ad essa della capacità di stroncare il traffico illegale delle organizzazioni criminali, in questo modo lo Stato diventerà esso stesso 'spacciatore' benché legalizzato e la criminalità continuerà ad agire forzando i limiti fissati dalla legge. 
Un esempio per tutti: gli Stati Uniti d'America. L'esperienza decennale di venti Stati che hanno legalizzato il fumo di cannabis per uso medico e due anche per uso ricreazionale, indica che la legalizzazione della cannabis aumenta soprattutto la quantità consumata pro capite, che gli introiti per gli Stati, derivante dalle accise sulla cannabis "legale", è annullato dalle maggiori spese connesse al trattamento dei suoi effetti cronici ed ancora che la legalizzazione della cannabis non ha eliminato il mercato illegale ma ne ha semplicemente ristretto la clientela agli adolescenti e agli adulti che non possono permettersi il costo elevato della cannabis di Stato. 
Strani comportamenti quelli della società moderna: è nota a tutti la campagna contro il fumo di sigaretta i cui danni ormai sono noti a tutti, mentre non ci scalfisce minimamente l'idea della pericolosità dello spinello che è altrettanto devastante.  

martedì 21 luglio 2015

Acqua



Grazie a te, o Dio nostro Padre,
che nell'acqua, tua creatura,
ci hai aperto il grembo della vita;
grazie a te, per l'onda che irriga,
il lavacro che purifica,
la bevanda che disseta,
il fonte della nostra rinascita Cristo tuo Figlio.

Fa', o Signore,
che ogni uomo possa sempre godere
di questo refrigerio
e conservando limpida e casta
l'opera della creazione,
veda in essa il riverbero della tua bontà
e un invito costante
alla purezza del corpo e dell'anima.

Per Cristo nostro Signore.


Amen.

lunedì 20 luglio 2015

Autocensura ingannevole


Se è vero che bisogna essere molto attenti a non parlare mai male del prossimo, però bisogna anche guardarsi dall'estremo opposto, in cui cadono alcuni, i quali, per paura di fare della maldicenza, lodano e dicono bene del vizio. 
Se ti imbatti in un maldicente senza pudore, per scusarlo, non dire che è una persona libera e franca;
di una persona apertamente vanesia, non dire che è generosa e senza complessi;
le libertà pericolose non chiamarle semplicità e ingenuità;
non camuffare la disobbedienza con il nome di zelo, l'arroganza con il nome di franchezza, la sensualità con il nome di amicizia.
 
Cara Filotea, per fuggire il vizio della maldicenza, non devi favorire, accarezzare, e nutrire gli altri vizi; 
ma con semplicità e franchezza, devi dire male del male e biasimare le cose da biasimare; solo se agiamo in questo modo diamo gloria a Dio.
 
San Francesco di Sales
Filotea

mercoledì 15 luglio 2015

Anniversario di laurea

 
Signore, mio Dio
quanto bene avrei potuto fare
e non l'ho fatto!
Ti chiedo perdono per quanto di ingrato c'è in me,
per i sensi di colpa,
per l'inadeguatezza,
per la mano che non ho saputo tendere,
per lo sconforto che non ho saputo consolare,
per le lacrime che non ho saputo asciugare,
per un sorriso che non ho saputo donare,
per le risposte che non ho saputo dare,
per l'impazienza, l'oscurità, le debolezze,
le ombre dell'anima............ 

lunedì 13 luglio 2015

Il Duomo di Bamberg

Si trova nella città di Bamberga (una cittadina tedesca della Baviera). Il Kaisersdom (Duomo Imperiale), è uno scrigno di bellezza voluto dall'imperatore sant'Enrico II che la Santa Chiesa Cattolica ricorda proprio oggi. E' uno dei più importanti ed antichi edifici sacri della Germania ed anche dell'Europa e nel 2012 ha compiuto mille anni, fu consacrato infatti il 6 maggio del 1012, giorno del 39mo compleanno dell'imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico II. Questo Duomo è strettamente connesso a sant'Enrico dove è sepolto con la sua sposa santa Cunegonda. L'inizio della sua edificazione fu datata 1004 ma nel 1081 questo prima edificazione subì la distruzione in seguito ad un incendio. Il vescovo Ottone I, detto il Santo, ne ordinò la seconda costruzione che andò anch'essa in fiamme nel 1185. La terza cattedrale venne eretta tra il 1215 ed il 1250 riprendendo la forma originaria dell'antico Duomo di Enrico.
In esso sono presenti diversi monumenti sepolcrali tra i quali l'unica tomba papale a Nord delle Alpi, cioè quella di Papa Clemente II, che fu vescovo di Bamberga dal 1040 in poi. In esso inoltre è presente la Cappella del Chiodo in cui è conservata la reliquia del Santo Chiodo della croce di Cristo.
La città di Bamberga, grazie a sant'Enrico divenne sede vescovile.
 
 In questi ultimi post (qui e qui) ho ripercorso una grandiosa tappa della storia d'Europa del Medioevo che vide lo splendore della fede cattolica e del Sacro Romano Impero. Un'epoca di cattedrali e di santi. Un'epoca in cui al centro della storia c'era la sovranità di Nostro Signore Gesù Cristo; un'epoca in cui il Cristianesimo si traduceva in Cristianità: fede vissuta che impregnava dei suoi principi e valori il quotidiano di ciascuno (uomini e donne di qualunque condizione e ceto sociale, ricchi e poveri, dotti ed analfabeti, contadini e letterati), ognuno consapevole del proprio stato di creatura chiamata ad avere cura di ogni cosa creata, ponendosi alla sequela di Cristo Signore e Salvatore. Era questa forte identità spirituale che rendeva una l'Europa che visse nel Medio Evo l'apogeo della società e della civiltà occidentali.       

domenica 12 luglio 2015

Prega per noi!

Sono molto dispiaciuta per la triste notizia che il cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, è morto ieri 11 luglio giorno di san Benedetto abate.  Il 13 giugno scorso aveva festeggiato l’87° compleanno. Da mesi era ricoverato nella Clinica Toniolo di Bologna per seri problemi al sistema circolatorio. Un cardinale che Papa Benedetto XVI aveva ringraziato per il suo realismo, umorismo e concretezza, al termine degli esercizi spirituali per la Quaresima del 2007, che lo stesso Cardinale aveva predicato su incarico del Pontefice stesso.
 
Monsignor Negri ha scritto di lui:
 
'Una grande intelligenza teologica, una delle più profonde e delle più vaste dell’ultimo secolo, raccolta attorno al grande tema di cui egli fu l’ispiratore, ovvero quello del “Cristocentrismo” assoluto, la centralità assoluta di Cristo come redentore dell’uomo e del mondo, centro del cosmo e della storia'.
'Protagonista di un magistero limpido e profondo, lontano dalla mentalità dominante, il cardinale Biffi non ha mai avuto il problema di cosa pensasse di lui la stampa; e me lo ha detto più volte. Mi diceva: «Il mio problema è cosa pensa di me Dio, cosa pensa di me la Chiesa, e cosa pensa di me il Papa»'.
 
Scrisse pagine indimenticabili su Chesterton (e non solo) e in un certo modo ne incarnò il piglio nell'insegnare la Verità senza fare sconti, con affabilità, intelligenza e grande senso dell'umorismo.
La cattolicità ha perso un grandissimo uomo di Chiesa, un testimone santo ed un vero pastore secondo il cuore di Dio.
Sono sicura che dal Cielo continuerà a prendersi cura del suo gregge, pregare ed intercedere per questo mondo smarrito. RIP  

venerdì 10 luglio 2015

Il giubileo di Aachen

 
L'anno 2014 è stato per la città di Aquisgrana (Aachen- la più occidentale delle città della Germania, ai confini con Belgio e Paesi Bassi), per la Chiesa nella diocesi e per i fedeli di religione cattolica un anno di grandi eventi storicamente significativi. Una grande festa che ha avuto tre momenti importanti:
  • la 'Peregrinatio Aquisgranae'che si svolge ogni sette anni e che porta migliaia di pellegrini nella cattedrale e nella città nel mese di giugno.
  • Il 600esimo anniversario della sala del coro della cattedrale. 
  • L'anniversario della morte di Carlo Magno
E' stato celebrato un giubileo: l'anno in cui nella cattedrale si è aperto il preziosissimo scrigno d'oro dove sono custodite quattro reliquie. 

Da 665 anni i fedeli si incamminano per raggiungere Aquisgrana come destinazione del loro pellegrinaggio. L'obiettivo è venerare le quattro reliquie conservate come tesori fin dai tempi di Carlo Magno nella Cattedrale di Aquisgrana. La storia narra che l'imperatore Carlo Magno abbia ricevuto le reliquie nell'800 d.C. in dono da Gerusalemme e dal 1349 queste reliquie, rimosse dalla Pala d'oro dove sono conservate, vengono mostrate ai fedeli europei e di tutto il mondo ogni sette anni e per dieci giorni di seguito.
 
Le reliquie sono designate come:
  • l'abito della Vergine Maria indossato nella notte in cui è nato Gesù
  • le fasce di Gesù bambino con cui Maria lo ha coperto alla nascita
  • il panno in cui era stata avvolta la testa di san Giovanni Battista dopo la decapitazione
  • il piccolo telo che copriva Gesù mentre stava sulla croce
Per molti cristiani, il pellegrinaggio è sempre stato una possibilità per vivere e ritrovare la fede nella comunità dei credenti. Le quattro reliquie di Aquisgrana sono viste come un segno di salvezza per mezzo di Gesù Cristo, per questo motivo per i pellegrini che giungono ad Aquisgrana la questione dell'autenticità delle reliquie non è mai stata importante quanto la certezza della fede vissuta.

La cattedrale costituisce il monumento più importante della città. Fu eretta per volere di Carlo Magno nel 786 d.C. diventando la più grande cattedrale a nord delle Alpi. Alla sua morte Carlo Magno venne sepolto qui ed i suoi resti sono ancora conservati in uno scrigno all'interno. Per 600 anni, dal 936 al 1531, la cattedrale fu luogo di incoronazione per re e regine, in quella che viene chiamata la  sala del coro definita il 'Santuario del Santuario', costruita per le incoronazioni e per il crescente numero di pellegrini che di anno in anno riempiva la cattedrale, è stata inaugurata il 28 Gennaio 1414 dal vescovo Enrico di Sidone.
Questa porzione di cattedrale possiede le più alte e grandi vetrate in stile gotico di tutta Europa (la superficie è di circa 1000 mq), per tale motivo viene denominata 'casa di vetro' o 'casa della luce' grazie ai giochi di luce che si possono ammirare tutto il giorno e in tutte le stagioni.   
 
http://it.heiligtumsfahrt2014.de/

Credo che questo sia il vero volto dell'Europa che dovremmo riscoprire per dare risposte e trovare punti di riferimento. L'Europa è cristiana, è ricca di avvenimenti che l'hanno resa grandiosa ed ancora parla ed insegna fede e civiltà dalle sue cattedrali e dai suoi monasteri.    

giovedì 9 luglio 2015

Semi di albicocca

 
Ieri parlavo delle proprietà benefiche delle albicocche, oggi vi parlo dei loro semi che sono anch'essi commestibili e dotati di virtù benefiche al pari del frutto che li contiene. I semi di albicocca possono essere dolci o amari. I semi dolci si trovano all'interno dei frutti coltivati mentre quelli amari provengono dalle albicocche selvatiche. Entrambi i tipi somigliano alle mandorle ma sono più amari e più piccoli.  I semi di albicocca forniscono una grande quantità di minerali in particolare magnesio.
Uno studio condotto su una popolazione pachistana (gli Hunza) che usa quotidianamente nella sua alimentazione albicocche, semi ed olio ricavato da questi (oltre a verdura, latte acido, cereali integrali e frutta secca) ha portato alla conclusione che essi apportano nutrienti tali da aumentare le difese dell'organismo contro cancro e malattie croniche. Infatti presso gli Hunza questo tipo di patologie sono quasi sconosciute. I semi di albicocca sarebbero un vero e proprio elisir di lunga vita. La loro utilità per contrastare il cancro era già nota nell'antica Cina, oltre che in Medio Oriente. Sono infatti stati ritrovati dei documenti attribuiti all'imperatore Shen Nung e risalenti al I-II secolo A.C., nei quali erano state riportate delle ricette ottenute dall'estratto di semi di albicocca e ritenute un valido aiuto contro i tumori.  Il loro segreto consisterebbe nel contenuto di vitamina B17, anche conosciuta come amigdalina o nitriloside. La vitamina B17, in presenza di cellule malate, agirebbe sprigionando cianuro, in grado di distruggerle. Il consumo giornaliero consigliato sarebbe di uno o due semi (l'ottimale sarebbe sette, secondo l'autore degli studi)da mangiare insieme ad albicocche fresche o secche. Mangiarne di più non potenzia l'effetto protettivo ma si rischia di assumere una quantità di cianuro che potrebbe portare all'avvelenamento; ma si può stare tranquilli perché per avere questo effetto si dovrebbe mangiare una quantità spropositata di semi cioè dagli 80 ai 500 e più...... 
Si comprano nei negozi biologici o nelle erboristerie.





                                   
 

mercoledì 8 luglio 2015

A come Albicocche


L'albero di albicocco è originario della Cina dove era già coltivato  sin dal 3.000 avanti Cristo. A diffonderlo in Europa ci pensarono i Romani dopo la conquista dell'Armenia. Il suo nome deriva dal latino 'Praecoquus' e dall'arabo 'Al-barqu', entrambi i termini significano precoce, infatti l'albicocco è una pianta che comincia a fruttificare già dal secondo anno dopo essere stato piantato. Le albicocche sono frutti ricchi di fibre, contengono potassio, sodio, calcio, zinco, rame, fosforo e ferro, vitamine A, E, C e PP, hanno un basso apporto calorico (28 calorie per cento grammi) e si possono mangiare sia fresche che essiccate senza perdere le principali proprietà. L'elevato contenuto di beta-carotene risulta essere utile per mantenere la pelle sana e contrastare il processo di invecchiamento degli occhi. Le albicocche hanno ancora una lunga serie di proprietà benefiche, sono frutti particolarmente indicati per chi soffre di anemia, di stitichezza o di stanchezza, per i convalescenti, gli anziani ed i bambini e poi, grazie alla presenza di antiossidanti,  contrastando i radicali liberi, possono difendere l'organismo dal cancro.
 
Una curiosità:
le giapponesi umeboshi, o prugne in salamoia, sono, in realtà, albicocche. Mangiate con il riso, stimolano la digestione e sono utili contro la nausea, anche in seguito all'assunzione eccessiva di alcol.


lunedì 6 luglio 2015

Rivelazioni private: segno profetico

 
In ambito fede cattolica quello delle visioni o apparizioni a carattere privato che Dio concede a qualche persona è un capitolo che può lasciare perplessi e suscitare tanti interrogativi; si può credere o non credere, ciò nulla aggiunge o toglie alla rivelazione che, per fede i cattolici sono tenuti a credere, che cioè Dio si è incarnato, è venuto ad abitare in mezzo a noi e con la sua morte e risurrezione ha salvato il mondo intero. Però le visioni o apparizioni non possono lasciare insensibili, soprattutto quelle sulle quali la Chiesa Cattolica ha espresso giudizio di veridicità. Esse lasciano una scia di luce per illuminare il nostro cammino, per ammonirci, per accompagnarci sulla via che porta al Paradiso, alla visione beatifica di Dio dopo la morte terrena.
I tempi difficili che stiamo vivendo, tempi di crisi sia politica, economica, sociale ma anche e soprattutto di fede ci spronano a pensare al mistero del male (misterium iniquitatis), alla presenza di Satana nel mondo. La vita degli esseri umani sulla terra è una vita di pellegrinaggio verso la Patria eterna; nessuno è escluso da questo viaggio; credenti e non credenti provengono dallo stesso Dio Creatore ed hanno il medesimo destino sulla terra: nascere, vivere, morire.
Ognuno potrà scegliere il modo di condurre la sua vita, se con Dio o contro di Lui; similmente ognuno potrà scegliere le modalità del suo viaggio e la meta da raggiungere, se il Cielo o l'Inferno. Anche a dispetto di tutti coloro che non credono, la vita eterna sarà così, o in Cielo o all' Inferno.
Numerosi sono i santi che, da vivi, hanno visto, in visione, la realtà dell'Inferno, un esempio per tutti, i pastorelli di Fatima e numerosi sono i riferimenti della Madonna, nelle sue apparizioni, alle realtà ultraterrene. Segno che l'argomento è di estremissima importanza!

La beata Anna Caterina Emmerick ebbe una visione nel 1820 in cui le fu rivelato che Satana sarebbe stato liberato dalla catene circa ottanta anni  prima dell’anno 2000 e che tale periodo di libertà sarebbe durato un secolo.

Teresa Neumann (1898-1962), la “stigmatizzata bavarese”, ebbe dal Signore anche il dono delle profezie e delle visioni. Prima della morte disse che il maggior periodo di dominio sul mondo da parte di Satana sarebbe durato circa 18 anni, dal 1999 al 2017. 


Satana potrebbe essere stato liberato dalle catene il 13 ottobre del 1917, giorno dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima, quando ci fu il “miracolo del sole” e la Madonna promise che «il mio Cuore Immacolato trionferà» e i cento anni potrebbero terminare con il centenario delle apparizioni di Fatima, il 2017 appunto.
 
Anche Sua Santità il Papa Leone XIII  ebbe una visione, così descritta:

La mattina del 13 ottobre 1884, al termine della Santa Messa, papa Leone XIII rimase immobile davanti al Tabernacolo per circa 10 minuti. Quando si “riprese”, il suo volto era preoccupato e angosciato. Raccontò ai suoi collaboratori che aveva assistito ad un “colloquio” tra Nostro Signore e Satana. Quest’ultimo dichiarava con orgoglio che avrebbe potuto facilmente distruggere la Chiesa, se avesse avuto maggiore potere su coloro che si mettono al suo servizio, e più libertà per circa 100 anni. Il Signore rispose a Satana che gli avrebbe concesso sia più libertà che i cento anni necessari. Leone XIII rimase così sconvolto da questo “colloquio” che scrisse la famosa preghiera a San Michele Arcangelo per la protezione della Chiesa e volle che fosse recitata, in ginocchio, dopo ogni Santa Messa.


La preghiera continuò ad essere recitata fino al 26.9 64, quando l'istruzione "Inter oecumenici" n.48, § j, decretò: "...le preghiere leoniane sono soppresse"

Io ho voluto riprenderla e credo che sarebbe bene recitarla così come il Papa Leone XIII ha espressamente comandato.
 
In latino:

Sancte Michaël Arcangele,
defende nos in proelio,
contra nequitias et insidias diaboli esto presidium;
imperet illi Deus, supplices deprecamur;
tuque, princeps militiae coelestis,
satanam aliosque spiritus malignos,
qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo,
divina virtute, in infernum detrude.
Amen
 
 
Eccola anche in italiano:

San Michele Arcangelo,

difendici nella battaglia:

sii tu nostro sostegno


contro la perfidia e le insidie del diavolo.


Che Dio eserciti il suo dominio su di lui,


te ne preghiamo supplichevoli.


E tu, o principe della milizia celeste,


con la potenza divina,


ricaccia nell'Inferno satana e gli altri spiriti maligni


i quali errano nel mondo per perdere le anime.



Amen.



venerdì 3 luglio 2015

San Tommaso apostolo e la cintura della Santa Vergine





Icona della Vergine che consegna la sua cintura a San Tommaso
La cintura della Santa Vergine, custodita nel monastero ortodosso Vatopedi del Monte Athos, è una delle reliquie più venerate del mondo cristiano orientale.
La cintura sarebbe stata tessuta da Maria stessa in pelo di cammello. La leggenda tramanda che, al momento della sua Assunzione, Maria l’abbia donata all'apostolo Tommaso. In seguito venne conservata nel Palazzo imperiale di Costantinopoli fino a quando, nel XIV secolo, un re di Bulgaria non se ne impadronì. In seguito, il principe Lazzaro I di Serbia ne fece dono al Vatopedi.
Gli ortodossi credono che grazie all’intercessione della Vergine queste cinture aiutino a curare l’infertilità femminile.
 
Le altre cinture della Vergine
Qualcuno può arricciare il naso davanti a questa "fiammata" di devozione popolare mariana, catalizzata da un indumento che si dice sia appartenuto alla Madre di Dio. Ma bisogna aggiungere che la cintura di Vatopedi non è l'unica ad essere venerata, tanto è diffusa in Oriente e Occidente la convinzione della serietà di questo segno e il pio desiderio di poterlo vedere. Cinture della Vergine sono presenti in Francia (a Le Puy-Notre-Dame e pure a Quintin in Bretagna), in Inghilterra (Bruton nel Somerset), in Spagna (nella cattedrale di Santa Maria di Tortosa), ma anche a Cipro e nella citta di Homs in Siria.
Per l'Italia, che non poteva non reclamare anch'essa una reliquia tanto preziosa, c'è Prato, nella cui cattedrale è custodito il "Sacro Cingolo" della Vergine Maria. E' creduto l'originale consegnato dalla Madonna a San Tommaso come prova della sua Assunzione al cielo.
A parte il fenomeno della "duplicazione" delle reliquie, che non deve turbare il sonno di nessuno, possiamo invece dire, in positivo, che la diffusione in tutte le Chiese della devozione alla santa Cintura è il corrispettivo mariano della pietà connessa alla Sacra Sindone di Cristo. Questa è segno della risurrezione del Signore, quella memoria devozionale "tangibile" dell'assunzione in corpo e anima della Vergine Madre al termine della sua esperienza terrena.

San Giovanni Paolo II, in visita a Prato, venerò personalmente il Santo Cingolo conservato presso la cattedrale nel VI centenario della Traslazione della reliquia a Prato (1996).
 
Oggi la Chiesa Cattolica ricorda San Tommaso, l'apostolo incredulo della risurrezione di Gesù che disse di poter credere a questo evento solo se avesse potuto mettere il dito al posto dei chiodi nel costato, nei piedi e nelle mani di Gesù.
 

mercoledì 1 luglio 2015

Extractum ab originali: la seconda Sindone


Le parole latine vogliono dire letteralmente 'estratto dall'originale'. Mi riferisco ad un prodigioso miracolo avvenuto su un lenzuolo di lino delle stesse dimensioni della Sacra Sindone, che messo a contatto con questa ne ha assunto l'intera immagine, trasferitasi col semplice contatto. L'evento prodigioso è avvenuto il 4 maggio 1653 a Torino dove era custodita la Sindone, ivi trasferita dal Duca Emanuele Filiberto di Savoia da Chambery(Francia), per permettere all'arcivescovo di Milano, san Carlo Borromeo, di poterla venerare. Fu il vescovo di Arquata del Tronto- cittadina marchigiana in provincia di Ascoli Piceno- Giovanni Paolo Bucciarelli (che era stato segretario del cardinale milanese Federigo Borromeo, nipote di san Carlo Borromeo), ad incaricare suo fratello Massimo, sacerdote, di portare a Torino una tela di lino di metri 4,40 per 1,14 (le stesse dimensioni della Sacra Sindone)e di sovrapporla a questa per creare una reliquia da contatto. E così avvenne durante un'ostensione pubblica in una piazza di Torino. Come si sia formata l'immagine sul telo non si sa, sta di fatto che esiste una seconda Sindone uguale in tutto e per tutto a quella di Torino custodita ad Arquata del Tronto. Essa è stata rinvenuta tra il 1980 ed il 1981 in seguito a dei lavori di restauro nella chiesa di san Francesco, chiusa in un'urna nascosta dentro una nicchia. Un'antica pergamena datata 1 maggio 1655 descrive il fatto miracoloso.